Con questo articolo illustriamo in anteprima le principali conclusioni di un rapporto di ricerca in corso di pubblicazione dalla rete Concord Europe sull’impegno politico europeo per la riduzione delle disuguaglianze con i paesi impoveriti attraverso l’Aiuto pubblico allo sviluppo (si veda Inequalities and Sustainable Economy | CONCORD (concordeurope.org). L’analisi di Concord consente di approfondire la conoscenza sulla cooperazione allo sviluppo anche con riferimento al recente lancio della Campagna 070 in Italia: home – campagna 070

Gli Stati membri dell’Unione Europea (UE) si sono impegnati ad affrontare le disuguaglianze quando hanno adottato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il Consenso europeo sullo sviluppo, le conclusioni del Consiglio su come affrontare le disuguaglianze nei paesi partner, e nella risposta comune dell’UE al COVID-19.

La ricerca di Concord Europe dimostra che le disuguaglianze sono economicamente inefficienti e limitano i risultati sociali dello sviluppo: affrontare le disuguaglianze è necessario se vogliamo raggiungere tutti gli Obiettivi dello sviluppo sostenibile. La politica di cooperazione allo sviluppo ha un ruolo importante per raggiungere l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze tra paesi ricchi e impoveriti se è sostenuta da un forte impegno politico, se si traduce in strategie concrete, se riduce le disuguaglianze tra i paesi e all’interno dei singoli paesi, se anche le altre politiche (commerciale e degli investimenti esteri, sulle migrazioni, sulla mitigazione del cambiamento climatico, sugli interventi militari) sono coerenti con questo obiettivo.

Il rapporto fornisce un’analisi sull’UE basata sulla valutazione di come le organizzazioni degli Stati membri e le loro strategie di cooperazione internazionale rispondono alla sfida delle disuguaglianze. La ricerca è stata costruita intorno a cinque aspetti chiave focalizzati su: (1) l’impegno politico degli Stati membri a ridurre le disuguaglianze, (2) gli strumenti e le pratiche che sono state adottate, (3) la ridistribuzione della ricchezza ai paesi partner del Sud, (4) le azioni mirate a contribuire a ridurre le disuguaglianze all’interno dei paesi partner impoveriti, e (5) la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile.

Le principali conclusioni sono le seguenti:

  1. L’impegno politico degli Stati membri dell’UE ad affrontare le disuguaglianze come concetto multidimensionale, attraverso la loro cooperazione internazionale, non è stato sufficientemente tradotto in pratica, con linee guida insufficienti e ancora meno formazione, raccolta di dati, analisi, monitoraggio, valutazione o allocazione di risorse per sostenere sforzi concreti nei paesi partner per ridurre le disuguaglianze.

Negli ultimi anni, molti Stati membri dell’UE hanno assunto le disuguaglianze come un concetto importante da integrare nella loro cooperazione internazionale. Tuttavia, non hanno ancora incorporato pienamente la natura multidimensionale delle disuguaglianze nei loro impegni, e le loro strategie non fissano sistematicamente obiettivi misurabili per ridurre le disuguaglianze.

In pratica, l’impegno politico per la riduzione delle disuguaglianze non è, in molti casi, accompagnato da investimenti degli Stati membri dell’UE nella ricerca, nell’orientamento o nella formazione necessari per consentire loro di mettere in pratica una cooperazione adeguata. La ricerca, l’orientamento operativo, il monitoraggio e la valutazione, e l’apprendimento su come analizzare le disuguaglianze e le loro determinanti non sono ancora diventati sistematici nelle fasi di programmazione e attuazione dell’Aiuto allo sviluppo.

  1. Quando si tratta di flussi finanziari per ridurre le disuguaglianze tra i paesi, la maggioranza degli Stati membri dell’UE non raggiunge ancora né l’obiettivo generale di un APS pari allo 0,7% del reddito nazionale lordo, né quello di un APS pari allo 0,2% del reddito nazionale lordo per i paesi meno sviluppati. Quando guardiamo ad altri elementi, come i finanziamenti per l’adattamento al clima e la riduzione del debito, vediamo che gli Stati membri dell’UE non hanno sostenuto sistematicamente i Paesi impoveriti nei loro sforzi per aumentare la loro capacità di spesa pubblica. Inoltre, non viene prestata sufficiente attenzione a cooperare per una tassazione equa: la ricerca mostra che i servizi finanziari e le pratiche fiscali delle imprese degli Stati membri dell’UE aumentano le opportunità di evasione fiscale nei paesi partner, e tendono a promuovere i paradisi fiscali.
  2. Anche quando vediamo un chiaro impegno politico da parte dei ministri dello sviluppo degli Stati membri, la mancanza di coerenza politica per lo sviluppo sostenibile e inclusivo dimostra che questo impegno spesso non è condiviso da altri ministeri, responsabili delle politiche commerciali, fiscali, o del clima.

Quando guardiamo come le altre politiche degli Stati membri dell’UE hanno un impatto sui paesi partner, è chiaro che la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile non è stata raggiunta. C’è ancora molto da fare (e da riferire) per garantire che le loro politiche sul commercio, sul cambiamento climatico e sulla responsabilità delle imprese, in particolare, promuovano la riduzione delle disuguaglianze sia tra paesi che all’interno dei paesi impoveriti, senza compromettere gli sforzi di cooperazione allo sviluppo.

Se gli Stati membri dell’UE sono decisi ad agire in base al loro impegno politico, devono fornire le risorse e il sostegno necessari per affrontare seriamente le disuguaglianze, sia nella loro cooperazione internazionale che nelle altre politiche che riguardano i paesi partner. Come già indicato in AidWatch 2021 (Press release | A geopolitical Commission: Building partnerships or playing politics? – CONCORD (concordeurope.org), l’erogazione da parte dell’UE di APS incentrati sull’uguaglianza non è “neanche lontanamente sufficiente a frenare le crescenti disuguaglianze che sono state recentemente aggravate dalla pandemia globale“.

Questa ricerca è la prima nel suo genere e si basa esclusivamente sui dati pubblicamente disponibili che i membri di CONCORD hanno potuto trovare. Essendo la prima nel suo genere, non ha la pretesa di essere esaustiva, ma cerca di richiamare l’attenzione degli Stati membri dell’UE sulla sfida di comprendere, integrare e riferire sulle politiche al fine di ridurre le disuguaglianze attraverso la cooperazione allo sviluppo.

A questo proposito si veda anche il “cruscotto” di valutazione dell’impegno europeo contro le disuguaglianze: Scoreboard for the EU’s actions to tackle inequalities – CONCORD (concordeurope.org)

 

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