A sei anni dalla pubblicazione della Laudato si, l’enciclica di papa Francesco sulla cura della casa comune, la domanda rimane:cosa può fare ciascuno di noi, oggi, nella vita di tutti i giorni, per contribuire a rallentare la distruzione ambientale e climatica del pianeta?  La risposta la troviamo nel documento stesso, che è un’esortazione a che il cambiamento inizi dal posto in cui viviamo, perché il mondo non può più aspettare. L’ultimo “Rapporto sullo stato del clima in Europa 2020”, pubblicato in occasione della Giornata mondiale della Terra, ha definito il 2020 come l’anno più caldo registrato in Europa, uno dei tre più caldi nel resto del mondo. Il cambiamento climatico sta producendo conseguenze che l’umanità non potrà sopportare ancora per molto: la desertificazione, lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento dei mari, l’inquinamento. Il mondo è già in forte ritardo nell’inversione della rotta: lo dice la scienza e lo dice a chiare lettere papa Francesco nell’enciclica che compie 6 anni. Vi proponiamo alcune testimonianze di chi sta facendo azioni concrete, sul territorio, nel solco indicato anche dalla Laudato si’.

UNO STRUMENTO PER CAPIRE IL MONDO

La Laudato si’: dal punto di vista sociale politico, culturale, sociale ambientale si tratta di uno dei documenti più importanti del secolo. C’è stata una svolta di sensibilità non solo nel mondo cattolico, ma anche nel mondo laico. E aggiungo: visto che siamo a sei anni da questa enciclica, sei anni fa la sensibilità che c’è oggi su queste cose non esisteva, sia nel mondo laico che in quello cattolico! Indubbiamente questo documento è stato dirompente eancora oggi mantiene tutta la sua freschezza politica ideale.  Dice Papa Francesco nell’enciclica: tutto è connesso,  il male che facciamo all’ambiente si ritorce su di noi e sui più poveri”. Mai come oggi questa affermazione è vera, viviamo una crisi pandemica il cui dazio più forte  lo pagano e lo pagheranno i più poveri del pianeta. La Laudato si è uno strumento per capire il mondo, è molto di più di un documento interno alla chiesa cattolica, è un messaggio universale.

Fa bene il papa ad avere questo taglio universalistico perché di terra ce n’è una sola, non una per i cristiani, una per i non credenti, una per i musulmani Ce n’è una sola e se l’umanità non trova su queste tematiche una linea comune, la capacità di fare comunità internazionale, non ne usciremo e saranno davvero tempi duri. La Laudato si lo dice: anche i comportamenti individuali, che apparentemente sembrano poco incisivi, se realizzati su ampia scala diventano dirompenti. E l’enciclica li riporta: spegnere la luce, non sprecare ognuno di noi può essere artefice di cambiamento.  Quando papa Francesco all’Expo di Milano prese la parola (io ero presente) e disse questa economia uccide disse parole dal significato chiaro: questo tipo di economia che ha realizzato il nostro benessere uccide! Non esiste oggi al mondo un leader che abbia più determinazione e nello stesso tempo sia disponibile al dialogo come papa Francesco. Altro passaggio importante quando il papa cita il teologo Guardini: nel ’68 mentre io ero impegnato sulle barricate ”acambiare il mondo lui invitava al dialogo, diceva che il dialogo avrebbe cambiato le cose. Oggi papa Francesco ripropone il dialogo ma attenzione!- con le idee chiare. Il dialogo non significa cambiare idea, vuol dire ascoltare, magari cambiare idea, ma anche non cambiando idea avere una disposizione d’animo che faciliti la politica, la discussione e la maturazione delle idee.  Mi piace molto questo aspetto della Laudato si che viene però poco citato. In questo caso il metodo fa sostanza. Essere comunità significa avere certezze affettive! Quando sei chiamato a delle scelte, puoi anche sbagliare: se sbagli, la comunità condivide il tuo errore e la situazione si evolve. Altrimenti, se sei da solo, quandosbagli gli altri ti mettono alla gogna. Dobbiamo andare oltre una società basata sul profitto come unico fine, sulla competitività come comportamento: da quando inizi i primi passi devi essere competitivo! Sono passati questi tempi, devono arrivare i tempi della condivisione e della cooperazione!

Carlo Petrini

fondatore di Slow Food

LE COMUNITA’ LAUDATO SI’

 

Le comunità Laudato si’ sono una forma concreta, dal basso, per cercare di tradurre l’ispirazione dell’enciclica di papa Francesco,che non è un manifesto verde, quanto piuttosto una chiamata in causa, un manifesto collettivo. Non si può prescindere da una base territoriale senza dover attendere che tutto cambi dall’alto. “L’alto” cambierà probabilmente quando dal basso ci saranno sollecitazioni interessanti e provocanti nella direzione della politica. E in questo senso le comunità Laudato si’ sono delle strutture agili, mettono insieme persone ispirate dalla Laudato si’che intendono sul proprio territorio  –pur mantenendo un pensiero globale-  agire localmente. Nascono da una terra ferita come quella di Amatrice che esprime una difficile correlazione tra l’uomo e l’ambiente: il terremoto è una spaccatura  tra l’uomo e la natura.  Nascono da un incontro tra il sottoscritto e Carlo Petrini, che è venuto sui luoghi del terremoto e insieme, ci siamo detti: cosa fare? Pensiamo che questa terra ferita possa diventare un nuovo modello di correlazione tra l’uomo e l’ambiente, tra l’io e il noi, tra noi e la dimensione economica e ci siamo detti che poteva essere questo il punto di partenza. Le comunità attualmente sono  60,   abbiamo iniziato a raccontarle con degli articoli per cogliere gli effetti di questa iniziativa.  Abbiamo iniziato da Gela, che ha dato vita ad orti sociali recuperando il terreno di una congregazione. Questa grande pezzatura di terreno è stata data a delle persone che lo coltivano, che vogliono farsi un orto o in proprio o attraverso degli agricoltori. E in questo modo si è trasformato un terreno incolto e destinato a ricettacolo di rifiuti in uno spazio “multicolor” che produce cose buone e che accorciano la filiera tra produttore e consumatore. E’ solo un  piccoloesempio, concreto, di come fare ecologia, che  vuol dire fare cose piccole modificando la qualità della vita.

Mons. Domenico Pompili
vescovo di Rieti, promotore delle comunità Laudato Si’

IL MOVIMENTO CATTOLICO MONDIALE PER IL CLIMA

Il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima è nato nel 2015.Caratteristica del movimento è proprio quella di vivere la Laudatosi nelle sue tre dimensioni congiunte e connesse. Innanzitutto la dimensione olistica, ovvero una conversione ecologica che parta interiormente, quelli che papa Francesco chiama i deserti interiori che poi  provocano i deserti esteriori. Quindi la preghiera di contemplazione e tutta quella parte di spiritualità inserita nel creato per ritornare proprio a saper gustare il dono della creazione di cui i popoli indigeni sono maestri come ci ha insegnato il sinodo sull’Amazzonia. C’è poi la seconda sfera che è quella della coerenza, personale e comunitaria: vogliamo ridurre-come Movimento- l’impronta del carbonio, vogliamo ridurre le emissioni, e questo va fatto rapidamente. I cattolici nel mondo possono fare tanto: dagli edifici che devono essere sostenibili alle scelte di vita personali che devono essere coerenti, alla sobrietà, al consumo critico, al sostegno delle realtà che promuovono sviluppo integrale, il km zero, l’agricoltura famigliare Tutto ciò fa parte degli stili di vita personali e comunitari, che è un impegno molto importante per il nostro movimento, che vuole vivereconcretamente la Laudato si. E poi il terzo livello che è quello dell’impegno politico: l’amore per la politica, come ci ricorda papa Francesco nella Fratelli tutti. Per noi è determinante, perché questo cambiamento di rotta  può avvenire solo se remiamo insieme all’unisono nella stessa direzione.

Cecilia Dall’Oglio

FOCSIV/ UNA GUIDA PER COMUNITA’ E PARROCCHIE SULL’ECOLOGIA INTEGRALE

Come Fosciv abbiamo proposto e realizzato la Guida per comunità e parrocchie sull’ecologia integrale. Sempre più sentiamo l’urgenza di promuovere cambiamenti di stili di vita e di consumo che creano crisi di carattere planetario e insieme crisi sociali. La guida è un messaggio positivo, le cose si possono cambiare, e mettiamo in luce pratiche concrete che ci dicono come comunità e parrocchie possono modificare i propri stili di vita. Abbiamo raccolto 20 esperienze dalla Sicilia a Bolzano di parrocchie e comunità che hanno fatto dei bei percorsi, tutti replicabili! 20 pratiche di azioni collettive, non fatte da famigliema da comunità (parrocchie, comunità, diocesi). Se è vero che a livello di famiglia possiamo cambiare i contratti di acquisto dell’elettricità verso fonti rinnovabili, la stessa cosa può essere fatta da parrocchie e diocesi. Come Padova, per esempio, dove più di 150 parrocchie hanno organizzato un bando di gara per la fornitura di energia 100% rinnovabile, guidate dal settore amministrativo della diocesi.

Andrea Stocchiero