Martedì 6 settembre alle 21 un gruppo di una ventina di terroristi, pesantemente armati, hanno messo a ferro e fuoco la missione di Chipene, diocesi di Nacala, nel nord del Mozambico, dove in quel momento erano presenti  le comboniane sr Maria de Coppi, sr Angeles López Hernández, sr Eleonora Reboldi e i fidei donum di Pordenone don Loris Vignandel e don Lorenzo Barro. Nell’attacco è morta sr Maria de Coppi, originaria di Vittorio Veneto, 83 anni, in Mozambico da quasi 60 anni. Abbiamo intervistato la madre generale delle missionarie comboniane, sr Luigia Coccia.

D. Sr Luigia, una lettura di quello che è successo a Chipene

Da tempo teniamo monitorata la situazione del nord del Mozambico, dove abbiamo delle comunità. La nostra preoccupazione maggiore era per la regione di Cabo Delgado, invece siamo state sorprese da quanto è successo a Chipene.  

D. Ci sono state avvisaglie?

Qualche avvisaglia c’era stata, ma non che lasciasse immaginare quanto successo. Nel fine settimana prima di martedì 6 settembre le missionarie avevano comunicato che si era sparsa la voce di gruppi di guerriglieri nella zona e di alcuni villaggi saccheggiati. Per questo le suore per precauzione nel fine settimana avevano rimandato a casa le ragazzine del Lar, il convitto che gestiamo nella missione di Chipene. Però alcune che abitano lontano, 12 ragazze, non erano potute partire ed erano ancora li. La mattina di martedì 6 settembre  era giunta notizia di un villaggio incendiato a 20 km dalla missione. Insomma la situazione peggiorava, eravamo in allerta, ma nessuno pensava a quello che invece è successo. 

D. Siete sempre state in contatto con le vostre suore?

Si, il pomeriggio di martedì 6 settembre sr Maria de Coppi ha mandato un messaggio a sua nipote, dicendole che la situazione era tesa, la gente in sordina iniziava a fuggire nella foresta, c’era una calma surreale in giro. Le nostre suore avevano deciso di evacuare in un posto più sicuro le 12 ragazze rimaste, l’avrebbero fatto il giorno successivo ma nel frattempo alle 21 sono arrivati i terroristi. 

D. Avete seguito “in diretta” l’attacco…

Alle 21 quando a Chipene i terroristi hanno accerchiato la casa delle comboniane sr Maria era al telefono con sua nipote.  Sr Maria le stava raccontando che stava succedendo qualcosa. Poi gli spari, i rumori di una caduta, il silenzio di sr Maria. Il telefonino era rimasto  acceso,  e noi da Roma siamo rimaste a sentire quanto stava accadendo,  cercando di ascoltare la voce delle  altre due consorelle, sr Angeles e sr Eleonora, con le quali siamo riuscite a parlare solo l’indomani mattina.

D. Ci racconti…

I fatti sono questi: alle 21 sono arrivati i terroristi, una ventina, armati di tutto punto, hanno accerchiato la casa delle nostre suore, loro primo obiettivo. Dall’esterno hanno sparato alle finestre e hanno colpito sr Maria al volto. Sr Angeles avendo ascoltato i colpi si è recata nella stanza di Maria, ed era già morta. Sr Angeles era sola in casa con sr Maria perché sr Eleonora aveva deciso di passare la notte nel convitto a due passi dalla casa, con le ragazze, per non lasciarle sole perché troppo in tensione per la situazione che si era venuta a creare. I terroristi, entrati in casa sparavano su tutto, anche sulle porte per aprirle. Hanno preso sr Angeles  e l’hanno portata fuori dalla casa. Hanno portato fuori casa anche il corpo di sr Maria.  Hanno distrutto tutto in casa, incendiato le auto, sono entrati in chiesa,  hanno  accatastato  i banchi e hanno dato fuoco a tutto. Sr Angeles è stata trattenuta dai terroristi mentre loro distruggevano tutto. Il capo le ha detto: Non ti uccidiamo, però domani dovete andarvene da qui. Voi e la vostra religione! Qui deve starci solo l’islam». Quando i terroristi se ne sono andati,  sr Angeles ha raggiunto sr Eleonora dalle ragazze, comunicandole la morte di sr Maria.  Con Sr Eleonora sono tornate in casa,  hanno visto il corpo di sr Maria che era fuori,  le hanno dato un ultimo saluto, l’hanno coperta  e sono fuggite con le ragazze nella foresta, nel buio più totale. Immaginate lo strazio e il dolore di lasciare il corpo della sorella… Al mattino prima delle 5, alle prime luci del giorno, sr Angeles e sr Eleonora sono tornate alla missione e  si sono ritrovate con i due fidei donum di Pordenone, don Loris e don Lorenzo, scampati all’attacco perché si erano rifugiati nelle camere della loro casa, anch’essa attaccata dai terroristi, ma che  fortunatamente non hanno aperto le stanze dove si erano nascosti i due missionari. Sono riuscite a contattarci dicendo cosa era successo e confermando  la morte di sr Maria. Subito sono partiti da una missione vicina p. Gino Pastore comboniano e don Filippo Macchi, fidei donum di Como a dare assistenza, e da Namahaca i due fidei donum di Verona don Francesco Castagna e don Fabio Gastaldelli. Il corpo di sr Maria, sr Angeles, sr Eleonora e le ragazze  sono state trasferite a Nampula nella nostra comunità. il funerale è stato celebrato venerdì 8 settembre nella missione di Carapira, dove sr Maria poi è stata sepolta. 

D. Non ci sono parole…

Nemmeno per noi… A Chipene la popolazione è sparita, c’è un fuggi fuggi generale.  Ci sono state rivendicazioni del terrorismo islamico, dell’Isis, la preoccupazione è che gli attacchi si spostino nell’area attorno a Nampula, la capitale del nord del paese. Allora sarebbe una tragedia inimmaginabile.

D. Chi era sr Maria?

Una missionaria di 83 anni ma con lo spirito di una giovane. Non dimostrava la sua età. Donna solare, l’abbiamo già definita martire della Laudato Si’, per il suo impegno per la salvaguardia del creato. Era appassionata in quello che faceva, curava le coltivazioni, gli ortaggi, trasmettendo una passione infinita. Aveva degli occhi vivissimi che ti colpivano. Dal 1963 era in Mozambico, la sua vita era là. E’ stata provinciale, ha vissuto una vita travagliata in mezzo a guerre, guerriglie, attacchi. Era lei provinciale quando uccisero sr Teresa dalle Pezze, è stata vittima di agguati. In uno di questi,  fuggendo era svenuta, un militare la prese e la mise al riparo ma le sue scarpe rimasero sulla strada, la gente le riconobbe e si diffuse la notizia della sua morte. La gente piangeva, ma dopo due giorni sr Maria ricomparve.  Per questo quando le prime notizie delle suore di Chipene parlavano del corpo di sr Maria a terra non abbiamo diffuso subito la notizia della sua morte. Speravamo succedesse come quella volta, che sr Maria dopo un po’ si rialzasse, ma purtroppo non è stato così. 

D. Lei ha parlato con sr Angeles e sr Eleonora…

Si, ho parlato a lungo con loro. Per noi a Roma quell’ora al telefono sentendo gli spari e la confusione  è stata un’ora di angoscia terribile. Immaginiamo cosa ha vissuto  sr Eleonora con le ragazze e sr Angeles, trattenuta dai guerriglieri per tutto l’attacco nell’incertezza se l’avessero uccisa o no. In quello che è successo c’è tutto il carisma comboniano: testimoniare il vangelo, l’esserci per e con la gente nelle sfide di oggi, con le conseguenze che questo comporta.